F.A.Q - Isolmassetti

F.A.Q.

Frequently Asked Question sui nostri prodotti e servizi

F.A.Q.

1. Qual è la differenza tra massetto tradizionale e/o tradizionale premiscelato ed un massetto fluido autolivellante?

La principale differenza è inerente alla metodologia applicativa del prodotto infatti sia che si parli di massetto mescolato in cantiere, di massetto premiscelato in silo, premiscelato in camion , fluidificato, fibrato e chi più ne ha più ne metta, tutti questi prodotti vengono (chi più chi meno) stesi “in mucchio” ed in forma umida , tanto che vengono denominati in “terra umida” e devono essere successivamente applicati, “compattati e rigonati” in maniera manuale. Il massetto fluido autolivellante invece, viene applicato in forma liquida sul cantiere con una pompa montata sul mezzo in cui viene consegnato, si chiama autolivellante in quanto proprio per la sua consistenza liquida si livella in maniera quasi automatica (viene data solo una piccola e breve staggiatura finale). Un’altra differenza sta nello spessore che per i massetti fluidi autolivellanti può essere applicato con spessori molto inferiori rispetto ai massetti non liquidi (3 cm contro 6/7 cm).
Le prestazioni tecniche di un prodotto vengono riportate analizzando la composizione della ‘polvere’ , ma ‘in opera’ possono cambiare molto, infatti, si evince chiaramente come le prestazioni tecniche del prodotto ‘tradizionale premiscelato’ (in particolar modo la conducibilità termica) saranno significativamente diminuite a seguito dell’applicazione del materiale in quanto tutti i ‘vuoti d’aria’ che l’applicazione necessariamente comporta andranno a diminuire il risultato finale della prestazione (conducibilità del calore).
Gli stessi motivi (applicazione) invece fanno del prodotto fluido autolivellante la soluzione ideale per l’applicazione su sistemi di riscaldamento a pavimento grazie infatti alla perfetta adesione che il prodotto liquido garantisce sui tubi si avrà la certezza della prestazione descritta sulle schede tecniche e di conseguenza l’efficienza ottimale dell’impianto e del relativo risparmio energetico, prestazioni che abbinate alla notevole massa e densità del prodotto finito applicato daranno anche una maggiore garanzia di stabilità dimensionale nel tempo.

2. Quali sono i tipi di massetto fluido autolivellante presenti in Italia?

Le tipologie dei massetti fluidi autolivellanti presenti in Italia sono fondamentalmente 3:
– Massetti fluidi autolivellanti cementizi
– Massetti fluidi autolivellanti in anidrite sintetica
– Massetti fluidi CAS con solfati naturali (Cemento- Alfa- Solfato)

3. Qual è la differenza tra massetto fluido autolivellante in anidrite e quello in cemento?

La principale differenza è evidentemente nel materiale legante con cui vengono prodotti i due tipi di massetti liquidi. I massetti in anidrite hanno una serie considerevole di vantaggi rispetto a quelli con legante cementizio:
– Migliori resistenze meccaniche
– Migliore conducibilità termica
– Spessori ridotti
– Totale assenza di fessurazioni
– Assenza ‘effetto scodella’ ai bordi delle stanze
– Assenza di giunti
– Assenza di rete elettrosaldata su riscaldamenti a pavimento
– Biocompatibilità (Anidrite naturale)

4. Qual è la differenza tra massetto fluido autolivellante in anidrite sintetica e i massetti fluidi CAS?

L’anidrite sintetica è ottenuta dalla reazione chimica della fluorite e dell’acido solforico, processo che inizia con la produzione di scarti di centrali termoelettriche.
I massetti fluidi CAS sono composti da un mix di Solfati (anidrite naturale, anidrite termica e gesso alfa) derivanti da lavorazioni di pietre naturali presenti in natura che, a differenza degli altri, garantiscono un perfetto mix di equilibrio e lavorabilità durante la fase di applicazione e una migliore stabilità dimensionale nel tempo.
Un breve elenco dei vantaggi dei massetti CAS sono di seguito descritti:
– Migliori resistenze meccaniche
– Migliore conducibilità termica
– Stabilità dimensionale
– Nessuna necessità di levigare la superficie applicata
– Certificazione di Biocompatibilità

5. Perché con il massetto fluido si può ridurre lo spessore dello strato?

Solitamente, la malta per il massetto viene lavorata per ottenere una consistenza che passa da rigida a plastica. La compattazione necessaria per la posa della malta è difficile da raggiungere, soprattutto in caso di isolanti morbidi. Per ottenere comunque un massetto con una capacità di portata sufficiente, le normative stabiliscono degli spessori minimi. Il massetto fluido, alla posa, ha una consistenza praticamente auto-livellante e non richiede quindi alcun dispendio aggiuntivo per la compattazione. La struttura molto omogenea dei materiali nell’intera sezione del massetto consente di raggiungere un’elevata capacità di portata anche con massetti fluidi di spessore ridotto. È per questo motivo che il massetto fluido consente di ridurre lo spessore del massetto, in particolare quelli ad alte prestazioni meccaniche come i massetti fluidi CAS.

6. Quali vantaggi offre la riduzione dello spessore dello strato nel massetto fluido?

Con la riduzione dello strato del massetto si riducono sensibilmente i tempi di applicazione e quelli di asciugatura, in più in caso di riscaldamento a pavimento, si ha una migliore inerzia termica data appunto dal minor spessore di massetto che il calore deve attraversare e quindi si ha anche il conseguente risparmio di energia. Un altro vantaggio sta nella possibilità di investire l’altezza rimanente a disposizione per isolanti termici o isolanti acustici più spessi e più performanti. Anche questi aspetti concorrono a un risparmio energetico. Infine, strati più sottili di massetto implicano un impiego inferiore di materiale, con un conseguente risparmio anche in termini di materie prime.

7. Quale deve essere lo spessore mimino di un massetto fluido autolivellante?

Lo spessore del massetto dipende dalla tipologia di posa, dal campo di utilizzo (per il carico previsto) e dalla stabilità del massetto. Pertanto, lo spessore deve essere sempre limitato alla dimensione staticamente necessaria per ottenere tempi di asciugatura il più ridotti possibile. A parità di classe di resistenza, di norma i massetti fluidi hanno una maggiore resistenza alla trazione rispetto ai massetti posati umidi e pertanto, possono avere uno spessore inferiore. Attualmente sul mercato la garanzia del minor spessore applicabile è data dai massetti fluidi CAS. ATTUALMENTE LA GARANZIA DEL MINOR SPESSORE APPLICABILE E’ DATA DAI MASSETTI FLUIDI CAS – KNAUF FE che possono essere applicati con solo 20 mm sopra l’impianto di riscaldamento con AUTOLIVELLINA 425 oppure 30 mm, sopra impianto, utilizzando la Linea FE.

8. Perché il massetto fluido autolivellante è ideale per il riscaldamento a pavimento?

Di norma i massetti fluidi autolivellanti hanno migliori caratteristiche di conducibilità termica rispetto a tutti gli altri essa viene altresì garantita in opera grazie alla consistenza fluida che consente di circondare in maniera ottimale i tubi caloriferi, rendendo pertanto il riscaldamento è molto più efficiente rispetto a quello ricoperto da massetti tradizionali e/o premiscelati che spesso ( come da foto precedente) lasciano dei vuoti d’aria che causano dispersione di calore.
In più si ha anche un risparmio di tempo in fase di costruzione grazie alla messa in funzione anticipata del riscaldamento a pavimento (5-7 giorni dopo la posa del massetto), mentre con i massetti tradizionali premiscelati dove è necessario attendere minimo 21 giorni dalla posa.

9. Perché il massetto fluido CAS , rispetto a quello a base cemento, è particolarmente adatto in combinazione con sistemi di riscaldamento a bassa temperatura?

Oltre a quanto scritto al punto 8 si possono definire altri motivi alla domanda di cui sopra:
– Migliore conducibilità termica dei solfati naturali (miglior risultato in commercio attuale è 1,90 W/(m⋅K)
– Migliore stabilità dimensionale (NON sono necessari giunti e rete elettrosaldata)

10. In caso di riscaldamento a pavimento, il massetto fluido in cemento richiede particolari accorgimenti?

E’ indispensabile ricordare che nei massetti cementizi è indispensabile ‘armare’ sempre l’impianto di riscaldamento a pavimento con rete elettrosaldata fissata allo stesso ed in più prevedere giunti di dilatazione ogni 30 mq e su ogni passaggio porta.

11. In caso di riscaldamento a pavimento, i massetti fluidi CAS o in anidrite sintetica richiedono particolari accorgimenti?

Nella posa dei massetti fluidi CAS o in anidrite bisogna solo fare attenzione che i tubi siano riempiti d’acqua e che siano ben fissati al sottosuolo (isolante), per garantire che durante la gettata del massetto non si spostino. Il massetto fluido può essere riscaldato già 7 giorni dopo la posa. È anzi consigliabile farlo in modo che il massetto si asciughi rapidamente. A tale scopo va garantita anche un’aerazione sufficiente (aprire le finestre) che consente di iniziare a utilizzare il riscaldamento già dopo due giorni. Prima di passare alla posa del rivestimento, l’umidità residua del massetto deve essere misurata con un apparecchio CM. I massetti CAS o in anidrite sintetica NON necessitano di rete elettrosaldata ne di giunti di dilatazione (tranne che in casi di ambienti estremamente grandi > 400 mq circa e di forme geometriche molto irregolari)

12. È possibile utilizzare il massetto fluido CAS anche per la climatizzazione (‘climatizzatore a pavimento’)?

Sì, è possibile. Grazie all’elevata conduttività termica, il massetto fluido è idoneo sia al riscaldamento (massetto riscaldante) che al raffrescamento. Unica precauzione per tutti i massetti utilizzati anche in raffrescamento, è fondamentale evitare la formazione di condensa, a tale scopo il raffrescamento viene regolato controllando di continuo la temperatura del pavimento e dell’umidità dell’aria.

13. È possibile combinare il massetto fluido CAS con il riscaldamento elettrico a pavimento?

Il massetto fluido può essere posato anche su sistemi di riscaldamento elettrici a pavimento. In tal caso, è necessario rispettare tutti i vincoli che valgono anche per il riscaldamento a pavimento dell’acqua calda. Inoltre, il massetto non deve superare i 55°C al fine di evitare danni.
Per il controllo della temperatura è necessario montare un termostato sull’elemento riscaldante. In generale, per il riscaldamento elettrico a pavimento, esiste il rischio di surriscaldamento quando il massetto viene coperto con materiali che conservano il calore (ad esempio, armadi senza piedi, biancheria, materassi) e il termostato non si trova direttamente sotto tale copertura. Per evitare il surriscaldamento, l’utilizzatore del massetto deve essere informato su tali rischi in modo da poter adeguare il suo comportamento.
Per l’installazione di un sistema di riscaldamento elettrico a pavimento su un massetto (fluido) nuovo (riscaldamento piastrelle), vi è il rischio che il massetto, durante la posa del rivestimento, non abbia ancora raggiunto la maturazione necessaria in quanto non può essere asciugato come i normali massetti riscaldanti. Ciò può portare a successivi cambiamenti di forma e altri danni.

14. Il massetto fluido CAS limita in qualche modo la scelta della pavimentazione?

No, sul massetto fluido possono essere posati tutti i comuni tipi di pavimentazione, come piastrelle, pietra naturale, moquette, PVC, linoleum, parquet o laminato.

15. I massetti fluidi CAS permettono di NON fare fughe e di non applicare reti elettrosaldate, quali sono i vantaggi derivanti da queste caratteristiche?

La mancanza di fughe fa risparmiare tempo e denaro ai committenti, non essendo necessario progettare, realizzare e aspettare fughe dipendenti dal tipo di pavimento. Inoltre, un pavimento senza fughe è molto più bello.
La possibilità di NON avere l’obbligo di applicare rete elettrosaldata sull’impianto di riscaldamento a pavimento permette di risparmiare tempo (da parte dell’idraulico o del massettista) e denaro (l’acquisto e la posa di rete incide circa 2,50 / 3,00 € al mq)

16. Perché il massetto fluido CAS può essere posato quasi senza fughe?

Le fughe dovrebbero impedire che il pavimento sia soggetto a deformazioni del massetto dovute all’asciugatura, come restringimenti, dilatazioni o ‘appiattimenti’, con il conseguente danneggiamento del pavimento. Visto che il massetto fluido in anidrite si asciuga senza pericolo di deformazioni, le fughe non sono necessarie.

17. Perché il massetto in cemento ha necessità delle fughe?

Durante il processo di asciugatura i massetti in cemento devono essere ‘giuntati’ in quanto il legante idraulico (cemento) ha forti ritiri che causano appunto della fessurazioni che il massetto in sé non riesce ad assorbire ..

18. È possibile posare autonomamente il massetto fluido?

Teoricamente sì, ma non è consigliabile. Per un pavimento costruito a regola d’arte, devono essere considerati diversi aspetti, in parte anche complessi. La preparazione del sottosuolo deve rispettare requisiti di isolamento termico e acustico. Lo spessore del massetto dipende dal carico (carico mobile). Le fughe devono essere progettate e realizzate a dovere (ad esempio, tra superfici riscaldate e non). In particolare, per motivi di garanzia, è consigliabile affidarsi a una ditta specializzata per la costruzione del pavimento.

19. Come arriva in cantiere il massetto fluido? Sono necessari preparativi particolari?

I cantieri in cui verrà montato un massetto fluido non richiedono alcuna preparazione specifica. A seconda del sistema utilizzato dalla ditta, il massetto fluido arriva o in un silo che contiene il materiale del massetto, o in un’autobetoniera in cantiere. In entrambi i casi viene utilizzata una pompa che immette il massetto fluido nell’edificio, anche per lunghi tratti. Il risultato sono cantieri puliti, prima, durante e dopo la posa del massetto fluido.

20. Quando può essere posato il rivestimento?

Il rivestimento può essere installato dopo il raggiungimento della maturazione di posa. Per il controllo della maturazione, che viene effettuato dal posatore, è consentito utilizzare unicamente una misurazione CM.

21. È possibile installare il massetto fluido in cucina o in cantina senza preoccupazioni?

I massetti fluidi sono adatti anche ad ambienti con abituale umidità dell’aria come i bagni e le cucine, e possono essere utilizzati anche nelle cantine. Se il pavimento viene ricoperto d’acqua, il massetto fluido va impermeabilizzato esattamente come si fa con il massetto di cemento. Questo si rende necessario per proteggere l’isolante ai bordi e ottenere così un massetto perfetto dal punto di vista tecnico.

22. In quanto tempo si asciuga il massetto fluido?

Come tutti i materiali da costruzione minerali, anche i massetti fluidi devono rilasciare l’acqua da impasto in eccesso, che non si lega, nell’ambiente circostante.
Per ottenere una rapida maturazione dei massetti fluidi è necessaria un’asciugatura a regola d’arte. Ciò significa che il tempo di asciugatura dipende dal tipo di aerazione e che l’asciugatura stessa viene agevolata dall’accensione del riscaldamento. Ottimale è l’asciugatura tecnica, per esempio mediante asciugatrici a condensazione, in combinazione con il riscaldamento.
L’asciugatura di un massetto viene velocizzata dal riscaldamento, ma anche in questo caso gioca un ruolo fondamentale l’aerazione.
Un ulteriore criterio molto importante per l’asciugatura dei massetti fluidi è il mantenimento degli spessori di massetto richiesti, in quanto il superamento di questi ultimi può portare a prolungamenti dei tempi di asciugatura.

23. Come si può stabilire se il massetto è sufficientemente asciutto?

La maturazione di un massetto viene rilevata tramite un test CM. Per i massetti riscaldanti si può verificare l’asciugatura del massetto tramite il test di pellicola (porre una pellicola di 50X50 circa sul massetto, ricoprire i bordi di nastro adesivo. Se dopo 12 ore non ci sono tracce di umidità sotto la pellicola, il massetto è asciutto) durante il funzionamento del riscaldamento. Per test preliminari si possono utilizzare mezzi di misurazione elettronica.

24. Si può velocizzare l’asciugatura di un massetto fluido?

L’asciugatura dei massetti fluidi si può velocizzare anche artificialmente. Per l’asciugatura artificiale di massetti fluidi al solfato di calcio è molto diffusa l’asciugatura a condensazione. Per un’asciugatura artificiale si consiglia l’impiego di ventilatori. La combinazione di asciugatrice e ventilatore porta a un risultato migliore.
Le indicazioni BEB ‘Istruzioni per l’asciugatura velocizzata di massetti al solfato di calcio’ (gennaio 2007) offrono ulteriori informazioni a tal proposito.
L’asciugatrice a condensazione funziona secondo il principio ‘a frigorifero’. I suoi componenti principali sono il compressore, il componente freddo e il componente caldo. L’aria umida dell’ambiente viene incanalata nel componente freddo, dove l’umidità condensa sulla superficie fredda. In seguito l’aria fredda e asciutta viene veicolata sulla componente calda e qui riscaldata. Infine, l’aria con un tasso di umidità del 30-40% viene di nuovo rilasciata nell’ambiente circostante.

25. In caso di danni dovuti all’acqua, il massetto fluido deve essere risanato o cambiato?

In questo caso bisogna agire con tempestività, rivolgendosi a un’azienda specializzata che dispone dei mezzi adatti. Con mezzi di misurazione elettronica si rileva innanzitutto il tasso di umidità del massetto e/o dell’isolamento termico. L’analisi del danno determina il processo d’asciugatura. Vengono utilizzate apparecchiature a elevate prestazioni come asciugatrici a condensazione o soffianti a canali laterali. Di norma, in questo modo il massetto fluido viene risanato a regola d’arte.

26. Il massetto fluido può essere utilizzato per il risanamento e la ristrutturazione di edifici (edifici vecchi, coperture con travi in legno)?

I massetti fluidi possono essere impiegati anche per risanamenti e restauri. La possibilità di ridurre lo spessore di massetto con i massetti fluidi consente di compensare molti problemi con la ridotta altezza di costruzione.

27. Il massetto fluido può essere impiegato anche per ambienti pubblici (depositi, ecc.) maggiormente sottoposti a logorio?

I massetti fluidi sono adatti all’ambito abitativo, ma anche ad ambienti sottoposti a maggiori sforzi, come per esempio costruzioni commerciali. Importante è avere un progetto specifico. A seconda del carico vivo (DIN 1055, parte 3), può essere scelto il tipo di costruzione (massetto di sottofondo, massetto galleggiante o massetto su strato di scorrimento).
Le indicazioni BEB ‘Massetti al solfato di calcio sottoposti a maggiore sforzo nelle costruzioni commerciali’ (gennaio 2007) offrono ulteriori informazioni a riguardo. Vi si descrivono i seguenti campi d’applicazione: negozi, centri commerciali, supermercati, negozi d’arredamento, magazzini ad uso leggero, magazzini ad uso massiccio (solo per la struttura composita).

28. Cosa significano le indicazioni tecniche C 25 – F5?

È una definizione secondo EN 13813 (norma sui massetti).. F5 sta per resistenza alla flessione, qui 5 N/ mm² (F=Flexural [dall’inglese] = piegamento/flessione) del massetto, mentre C 25 misura la resistenza a compressione dello stesso (25 N/ mm²)

29. Come riconoscere che il massetto fluido fornito è stato sottoposto a controllo di qualità ed è conforme alle norme?

Si può riconoscere dalla marcatura CE nella quale si riporta la norma valida per il prodotto. Per i massetti la norma relativa è la DIN EN 13813. La marcatura CE (link al pdf pag. 46 del catalogo marcatura CE per malte) rappresenta un riferimento per la marcatura dei prodotti nell’Unione Europea e può essere utilizzata dal produttore solo se esiste una dichiarazione di conformità per il prodotto (link al pdf pag. 42 del catalogo marcatura CE per malte). La dichiarazione di conformità risponde a regole e direttive ferree secondo il paragrafo 9 della Bauproduktengesetz (legge tedesca in materia di costruzioni, che prevede il controllo periodico della produzione e dei prodotti. I produttori di malte sottopongono i loro prodotti anche a un controllo esterno.

30. Esistono norme e regole per l’installazione a regola d’arte dei massetti?

In Germania, la norma DIN 18560 (parti 1-7) descrive le regole più importanti per l’installazione e l’utilizzo a regola d’arte dei massetti.
In molti fogli di lavoro e d’istruzioni di diverse associazioni, come per esempio quella del BEB (Associazione nazionale tedesca del massetto e dei rivestimenti) si possono trovare indicazioni per l’installazione a regola d’arte. Anche qui valgono le norme tecniche generali.

31. I massetti fluidi contengono sostanze inquinanti o nocive?

La valutazione sanitaria dei prodotti da costruzione viene fatta secondo le norme vigenti, con cui vengono misurate tutti i fattori inquinanti e nocivi, ad oggi i sili massetti fluidi in anidrite naturale hanno certificazione di Biocompatibilità.